Il violino di Wolfgang Amadeus Mozart
Il violino di Wolfgang Amadeus Mozart
Sonate per violino e pianoforte Wolfgang Amadeus Mozart (1756 — 1791)
Sonata per pianoforte e violino in do maggiore K 296
Allegro vivace — Andante sostenuto — Rondò allegro
Sonata per pianoforte e violino in sol maggiore K 301
Allegro con spirito — Allegro
Sonata per pianoforte e violino in mi bemolle maggiore K 302
Allegro — Rondeau. Andante grazioso
Sonata per pianoforte e violino in sol maggiore K 379
Adagio—Allegro — Andantino Cantabile (Tema e variazioni) — Allegretto
guida all’ascolto
Il violino liberato
«Queste Sonate, uniche nel loro genere e ricche di nuove idee, recanti il segno del genio musicale dell’autore si adattano molto al violino. L’accompagnamento del violino è così artisticamente intrecciato con la parte pianistica che entrambi gli strumenti attrarranno continuamente l’attenzione dell’uditorio. Queste Sonate richiedono dunque pari grado di abilità dai due esecutori»: con queste parole il Magazin der Musik di Vienna nel novembre 1781 recensiva una raccolta di sei sonate per violino e pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart. Il compositore si era trasferito da poco nella capitale dell’Impero asburgico e cercava da subito di affermarsi come autore e insegnante di grande fama, attraverso le lezioni di pianoforte impartite ai figli della ricca nobiltà cittadina e attraverso la pubblicazione delle composizioni da camera per il mercato editoriale, sempre alla ricerca di novità da eseguire nei salotti. Le sei sonate della raccolta — in programma quella in do maggiore K 296 e quella in sol maggiore K 379 — risalgono a periodi compositivi diversi e sono state selezionate da Mozart per completare la raccolta di altre quattro sonate appena ultimate; in esse si può riscontrare come la struttura si sia normalizzata in una forma di tre movimenti e come la scrittura violinistica sia compiutamente matura e trattata allo stesso livello del pianoforte. Si possono riscontrare i primi esperimenti in questa direzione nelle sonate K 301 e K 302 che risalgono all’ultimo viaggio parigino di Wolfgang nella primavera del 1778 e sono pubblicate dall’editore parigino Sieber nello stesso anno: in un clima di sostanziale scoraggiamento per l’indifferenza che l’ex enfant prodige suscita nei salotti parigini, Mozart gioca la carta della pubblicazione di queste sonate per poter guadagnare sulla vendita delle copie. Le sonate sono il primo esempio di trattamento del violino come strumento principale da parte di Mozart: egli aveva appreso pochi mesi prima questo nuovo uso del violino a Mannheim, ascoltando i duetti per violino e clavicembalo di Schuster e aveva scritto al padre «Non sono cattivi, se mi fermerò, ne scriverò io stesso nel medesimo stile, dato che essi sono molto popolari quaggiù». Nonostante entrambe le sonate in programma abbiano solo due movimenti, come i duetti per violino e cembalo di gusto musicale proprio degli anni Sessanta, la scrittura appartiene già alla nuova corrente compositiva, che vede pianoforte e violino dialogare sullo stesso piano espressivo.